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Perchè aprire una farmacia online

Tempo di lettura: 3 minuti

Ecommerce per farmacie? È possibile! Ormai tantissime realtà commerciali si affacciano al mondo del web per le molteplici possibilità di crescita. Scopri come e perché aprire una farmacia online.

 

Siamo sempre stati abituati all’idea di una farmacia tradizionale con vetrine, scaffali dove sono riposti farmaci, gestiti da professionisti meticolosi e specializzati. Molti di noi consultano il proprio farmacista di fiducia per essere più sicuri prima di effettuare un acquisto.

 

È possibile trasporre questa stessa idea di farmacia traendo anche vantaggio dalle possibilità offerte dal Web? La risposta è sì, già da molti anni.

 

Infatti, con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 17/2014 è stata introdotta la possibilità di vendere online tutti quei farmaci che non hanno obbligo di prescrizione medica (c.d. Sop) tra cui rientrano farmaci come la Tachipirina, i farmaci da banco o di automedicazione (c.d. Otc), come l’aspirina. Tali regole valgono anche per le parafarmacie e i corner farmaceutici, come previsto, inoltre, dall’art.112-quater Dlgs 219/2006.

 

aprire farmacia online 

 

 

Cosa bisogna fare per aprire una farmacia online

Chiunque desideri aprire il proprio ecommerce di farmaci deve preventivamente richiedere un’autorizzazione alla propria Regione di riferimento o alle Province autonome o ad altre autorità delegate. Per richiedere tale autorizzazione, occorre indicare:

 

  • la denominazione, la partita IVA e l’indirizzo completo del sito logistico;

  • la data di inizio della vendita di medicinali a distanza al pubblico attraverso il web;

  • l’indirizzo del proprio sito web destinato a tale scopo e tutte le informazioni necessarie per l’identificazione del sito.

 

È necessario riportare in ogni pagina del sito il logo identificativo nazionale predisposto dal Ministero della salute ed un collegamento ipertestuale che rimanda al sito ufficiale del Ministero; ciò, al fine di evitare e scongiurare forme di vendita illegale e rassicurare gli utenti che in questo modo capiranno che il sito è autorizzato dal Ministero. 

 

Inoltre, è importante riportare il recapito dell’autorità competente che ha concesso l’autorizzazione al sito.

Inoltre, il sito deve:

  • Indicare i contatti mail, indirizzo fisico e numero di telefono;

  • Proteggere i dati del cliente;

  • Avere servizio di consegna tracciabile;

  • avere un servizio WhatsApp o customer service per rispondere alle richieste del cliente.


aprire farmacia online


Tutti i v
antaggi

Secondo quanto riportato da Nexi (servizio per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione), una piccola farmacia è in grado di raggiungere un fatturato mensile di 20.000 euro dopo tre mesi dalla messa online; invece, una farmacia media può raggiungere 40.000 euro di fatturato mensile già dopo solo due mesi dalla messa online.

 

Per quanto riguarda, infine, una farmacia di grandi dimensioni che investe in attività di posizionamento sui motori di ricerca, essa può arrivare a toccare i 100.000 euro al mese solo di transazioni online.

 

I prezzi di una farmacia online sono solitamente più bassi grazie al maggior numero di farmaci generici. L’attività continuativa di uno store online facilità il consulto dei farmaci a qualsiasi ora del giorno. Inoltre, il farmacista può intervenire attraverso una chat per assistere il cliente nell’acquisto di un farmaco che riceverà direttamente a casa.

Come vedi, il tempo speso per gli adempimenti burocratici viene enormemente ricompensato.

 

Aprire uno store online in parallelo alla propria attività offline estende il proprio bacino di clienti.

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E-commerce Software IoT e 4.0

L’importanza del marketing Automation per l’ Ecommerce

Tempo di lettura: 3 minuti

In un contesto sempre più competitivo, implementare il proprio store online con dei tool in grado di automatizzare determinati processi è davvero fondamentale. Scopi in quest’articolo l’importanza del marketing automation per gli ecommerce.

 

 

Il Marketing Automation è un concetto di Marketing che sfrutta le interazioni e il comportamento dell’utente all’interno di un sito. Con questa strategia si possono consigliare automaticamente contenuti e offerte che calzano con il profilo dell’utente. Il Marketing Automation è efficace perché riesce, dunque, ad intercettare tutti i touch point con cui l’utente viene in contatto.

 

 

Basta che l’utente compia una sola azione e la piattaforma reagisce attraverso una puntuale comunicazione di marketing ben mirata e pertinente alle sue esigenze. Naturalmente, sarà necessario anche conoscere quei meccanismi della mente umana che innescano una determinata reazione di fronte a determinati stimoli. Una volta compreso ciò, sarà facile risparmiare tempo, migliorare l’esperienza utente e ottenere più conversioni.

 

marketing automation ecommerce

 

 

Come mettere in atto questa strategia

 

 

Ogni attività commerciale che si rispetti si pone tre obiettivi:

 

 

  • Generare nuovi contatti attraverso strategie di lead generation;

  • Convertire in contatti i nuovi clienti mettendo in atto strategie di vendita ben strutturate;

  • Trasformare i clienti in buyers incentivandoli tramite iniziative di up e/o cross sell.

 

 

La tecnologia di tracciamento che sta dietro al marketing automation permette di identificare ogni tipologia di utente e di adottare le strategie di marketing opportune. L’automatizzazione si realizza in funzione del comportamento dell’utente. Ad esempio tramite:

 

 

  • Form
    spesso configurati in modalità pop-up, sono il primo punto di ingresso ai siti. I form generalmente di questo tipo vengono usati per l’iscrizione alla newsletter o per richiedere un preventivo. Questo primo touch point può migliorare l’engagement ed incrementare l’efficacia delle strategie.

     

  • Email Marketing

si usano per stabilire e mantenere la comunicazione con i clienti. Le piattaforme offrono la possibilità di inviare automaticamente email personalizzate.

 

  • Pop-up

anche queste interfacce grafiche che compaiono all’improvviso – e che molti ritengono fastidiose -, rientrano a tutti gli effetti tra i sistemi della marketing automation e risultano molto utili per mostrare dei messaggi specifici agli utenti.

 

  • Live chat e Chatbot

la prima prevede un approccio più reale perché l’utente viene assistito direttamente da una risorsa del customer care o dal servizio clienti dell’e-Commerce; la seconda, invece, è un canale di messaggi automatizzati che solitamente ha lo scopo di rispondere a semplici quesiti. Dunque, in caso di necessità, si potrà disporre in tempo reale di una risorsa del servizio clienti.

 

  • SMS

come per le email marketing, esistono piattaforme in grado di generare messaggi automatici (ma personalizzati) in linea con ogni tipo di cliente per offrire, ad esempio, degli sconti speciali in base agli interessi espressi dagli utenti nell’ecommerce.


marketing automation ecommerce

 

  • Banner dinamici

diversificati a seconda della tipologia di utente, dal semplice utente casuale, prospect o cliente.

 

  • Web push notifications

ovvero, notifiche visualizzate dall’utente all’interno del sito che attirano l’attenzione verso una determinata pagina che propone una promozione su misura che vuole spingere all’acquisto.

 

  • Website Automation

propone in tempo reale contenuti personalizzati in base alle azioni eseguite dall’utente.

 

  • La segmentazione avanzata RFM

ha lo scopo di suddividere il database dell’ecommerce in base al comportamento d’acquisto degli utenti. La segmentazione si basa sui seguenti parametri: Recency, che indica il tempo trascorso dall’ultimo acquisto; Frequency, che indica quanti acquisti sono stati effettuati nel tempo da un utente; Monetary, cioè la spesa totale del cliente nel periodo di riferimento.

 

  • L’AI: intelligenza artificiale

insieme alla moderna tecnologia del machine learning, ha il compito di analizzare i comportamenti degli utenti per rendere ancora più performante e azzeccata la strategia da adattare all’utente.

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Creazione Siti Web E-commerce Web Marketing

Agenzia di comunicazione moda – Come scegliere quella giusta per te

Tempo di lettura: 4 minuti

Nel vasto mondo del digital risulta sempre difficile trovare il professionista o l’agency perfetta e questo perché, col passare del tempo, aumentano le richieste di collaborazione ma anche le pretese di chi decide di affidare il proprio nome ed il futuro della propria azienda ad “estranei”.


Molte sono le agenzie di comunicazione che oggi prestano i propri servizi a chiunque ne ha bisogno; queste non si specializzano nella comunicazione di un settore ben specifico ma preferiscono affacciarsi liberamente ad un mercato più ampio ed eterogeneo.


Allora stesso modo, oggi più che mai, troviamo realtà professionali che preferiscono invece distinguersi, qualificandosi professionalmente per un singolo settore, così da offrire servizi e competenze adatte alle richieste di una specifica categoria.


agenzia comunicazione moda


Come scegliere, allora, l’agenzia di comunicazione di moda più adatta a te?

 

  • Prima di tutto studia le tue necessità e stabilisci i tuoi obiettivi
    Pensi che le vendite non rispecchino la qualità del tuo brand o che la comunicazione non sia efficace? Datti un obiettivo di crescita/vendita ben definito e partirai sicuramente con una marcia in più. In questo modo saprai già fornire informazioni utili all’agenzia e ottenere da loro consigli e strategie utili per i tuoi obiettivi;

  • Guardati attorno e sii sempre disposto al dialogo
    Studiare i tuoi competitors può essere una strategia utile non solo per capire quali possano essere i segreti del successo di un’altra realtà come la tua, ma anche per carpire informazioni utili su agenzie operanti nel settore. Osservare il lavoro di altri ti permette non solo di trarre ispirazione ma anche di riflettere su cosa vuoi e cosa non vuoi;

  • Seleziona un’agenzia valutando, prima di tutto, le esperienze e le capacità!

Fatta una ricerca approfondita non resta che studiare chi abbiamo (virtualmente) davanti. Lavori nel settore della Moda quindi sarai in  grado di capire, sin da subito, se il sito dell’agenzia rispetta i tuoi gusti e provoca quella scintilla di curiosità e interesse. Crea successivamente un ponte tra te e l’agenzia; scrivi loro una mail o fai una telefonata. Incontrarsi e parlare di persona può essere il primo passo verso il successo;

agenzia comunicazione moda


Come espresso nell’ultimo punto, considerare i lavori e le esperienze già svolte aiuta certamente nella scelta di affidarsi ora questa ora a quella agenzia. Ma quali sono i punti su cui dovresti concentrare la tua attenzione per capire se è l’agenzia di comunicazione giusta per te?

 

Hanno realizzato siti e gestito campagne pubblicitarie per attività del settore della Moda, della Cosmetica e dei beni di lusso

Offrono anche solo consulenza su richiesta e per singole occasioni

Propongono servizi quantificabili e verificabili


Non dimentichiamoci, infine, di fare loro le domande giuste. Eccovi dei suggerimenti di richieste da fare sia in fase preselettiva che durante il colloquio.

  • Potremmo visionare i vostri lavori e sapere con chi avete lavorato?”
    Non avere paura di sembrare sfacciato, ogni elemento in più è un ingrediente che ti aiuta a scoprire chi hai di fronte e come lavora (o ha lavorato) per clienti del tuo settore;

  • Sarebbe possibile visionare uno o più report sulle attività da voi svolte?”
    Il report ti permette di constatare facilmente l’apporto che suddetta agenzia ha dato all’azienda per cui ha lavorato. Un lavoro ben strutturato e presentato, inoltre, ti permetterà di capire con che cura e attenzione sono in grado di occuparsi della tua attività;

  • Chi ci seguirebbe attivamente una volta iniziata la collaborazione?”
    Sembra scontato, ma non lo è. Un’agenzia di comunicazione, specialmente per il settore moda, è solitamente composta da elementi che, uniti, formano un team in grado di rispondere a ogni tua richiesta ed esigenza. Conoscere (e parlare) con la persona (o le persone) che prenderà in mano le sorti del tuo business è giusto e oltremodo utile..d’altronde, non lavoreresti mai con chi non conosci, vero?

  • Quanto tempo occorre per vedere dei risultati?”
    Anche qui: se pensi sia una domanda sciocca, devi assolutamente ricrederti! Davanti avrai dei professionisti che dovranno rispondere a ogni tua esigenza, quantificando costi ma soprattutto tempi di
    realizzazione. Se è una collaborazione duratura quella che cerchi allora preparati ad un impegno che dovrà durare non meno di 6-9 mesi. Se, al contrario, decidi di testare e “mettere alla prova” le loro capacità, datti un tempo limite di 4-5 mesi per fare tutte le valutazioni del caso.


N.B.
È chiaro che un test potrebbe non influire eccessivamente sui risultati ottenuti ma potrebbe comunque essere in grado di darti un’idea di come una collaborazione continua potrebbe dare beneficio alla tua attività. 
Speriamo

che questa nostra guida possa esservi di aiuto nella nostra ricerca.


NOI POSSIAMO AIUTARTI


Noi di Net-Informatica siamo specializzati non solo nella realizzazione di E-Commerce di successo, ma anche nella stesura di strategie di marketing atte a migliorare le tue vendite.

Scrivici per una Consulenza gratuita, saremo felici di ascoltare i tuoi obiettivi e aiutarti a renderli concreti.

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E-commerce Web Marketing

Recuperare i carrelli abbandonati: guida in 4 punti essenziali

Tempo di lettura: 4 minuti

Osservare le analytics del proprio sito e scoprire che ci sono tantissimi carrelli abbandonati non è di certo la migliore delle prospettive. Sebbene sia un’azione fisiologica, esistono delle strategie e dei rimedi da attuare per recuperare questi spiacevoli abbandoni, permettendoti, così, di invertire questa brutta tendenza. Ecco la nostra guida in 4 punti sul come recuperare i carrello abbandonati.

 

Sarà capitato a tutti di navigare in un negozio online, riempire il carrello con i prodotti desiderati e poi abbandonarlo inesorabilmente a se stesso. Se è così non devi affatto avere paura. Come detto in apertura, questo processo è parte dello sviluppo di crescita di un e-commerce. Se preso per tempo, potrai, con semplici e facili passaggi, attuare attuare quelle strategie in grado di trasformare i carrelli abbandonati del tuo sito in acquisti.

 

Per mettere in pratica i passaggi che verranno qui elencati è fondamentale sapere che ci sono tanti strumenti e software in grado di semplificare il nostro lavoro dal momento che ci permettono di poter tenere traccia e “ri-contattare” tutti quegli utenti che hanno deciso di abbandonare il carrello del vostro negozio online.

 

Potete avvalervi dell’aiuto semplici plug-in per il vostro CMS, di software di terze parti, del Pixel di Facebook o Google Analytics/AdS; tenere traccia delle azioni degli utenti nel nostro sito è l’informazione più importante fra tutte. Potremo, così, mettere in atto strategie mirate su un target ben definito che ha compiuto o annullato un’azione ben definita.

recupero carrelli abbandonati

1) Recupera i carrelli abbandonati con l’E-Mail Marketing

Semplice e sempre efficace! Se l’utente che ha abbandonato il carrello è iscritto al tuo sito potrai contattarlo per convincerlo a finalizzare l’azione di acquisto. Sfrutta i Popup in uscita per convincere l’utente a comprare qualora decidesse di chiudere la pagina del carrello, e se questo non bastasse sfrutta un sistema di e-mail marketing (MailChimp, MailUp, SendinBlue) per contattare il cliente via mail e convincerlo a ritornare su suoi passi.

 

La strategia migliore che vi suggeriamo è quella di offrire un codice sconto del 5/10% (ad esempio) e vedere se, in questo modo, riusciamo a convertire con più sicurezza i carrelli abbandonati.

Suggerimento: spesso i clienti prediligono azioni di acquisto veloci. Prova a dare la possibilità agli utenti di acquistare senza doversi obbligatoriamente registrarsi al tuo sito. Perderai contatti utili ma renderai più facili le operazioni di vendita.

2) Il Display Advertising ti piacerà!

 

Grazie al retargeting siamo in grado (con Google, ad esempio) di lanciare una campagna pubblicitaria destinata a tutti quelli che non hanno completato l’acquisto sul nostro sito.

In questi casi non servirà una mail perché ci penseranno i Cookie (se saranno stati accettati dal cliente durante la navigazione)! Il nostro cliente verrà “bersagliato” da messaggi pubblicitari strategicamente sviluppati per attirare la sua attenzione verso una categoria o un prodotto di suo interesse, con uno sconto tale da convincerlo fortemente all’acquisto.

 

Suggerimento: ricorda sempre una cosa, più metodi di pagamento accetti nel tuo sito più alte saranno le probabilità di acquisto da parte dei tuoi utenti. Un sito ben curato e che offre svariate modalità di pagamento, infatti, ispira fiducia in un cliente e lo pone in uno stato di predisposizione all’acquisto.


recupero carrelli abbandonati

3) La carta vincente della Spedizione Gratuita

Sembrerà banale (e forse lo è), ma molti non arrivano sempre a comprendere l’importanza della spedizione gratuita.

Ogni persona, per quanto si senta ispirata all’idea di acquistare il tuo prodotto/servizio, deve sempre fare i conti con il proprio portafogli. I regali, da che mondo è mondo, sono sempre ben accetti e, nella stessa identica maniera, un acquisto con spedizione gratuita in omaggio è un ottimo modo per convincere l’utente a comprare, anche più di una volta!

 

Suggerimento: individua una soglia minima di acquisto per offrire la spedizione gratuita, oppure, considera la possibilità di offrire la spedizione in cambio di un contatto email del cliente. In questo modo prenderai due piccioni con una fava!


4) Mettiti sempre dalla parte del cliente

Facile a dirsi, ancora più semplice a farsi!


Ricordati sempre che sei il primo acquirente della tua attività. Il tuo sito, infatti, deve rappresentare (stilisticamente e funzionalmente) il luogo perfetto dove tu vorresti fare affari.

 

Prenditi cura delle grafiche e dell’aspetto estetico del sito web. Sii esaustivo con i testi e mai eccessivamente prolisso. Dai ad ogni cliente tutte le informazioni più importanti sul tuo prodotto e sulla tua attività (chi siete, dove vi trovate, recensioni, modalità di spedizione e pagamento, servizio clienti) e dimostrati affidabile e professionale. Il modo in cui ti mostri e parli della tua attività farà la differenza e ti permetterà di ottenere una conversione maggiore sui carrelli abbandonati.

 

Suggerimento: non lasciare mai nulla al caso. La conversione di un carrello abbandonato è una piccola parte di una strategia utile a incrementare i tuoi affari e noi di Net-Informatica, questo, lo sappiamo bene!

 

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Siamo gli specialisti dell’E-mail Marketing e con noi potrai trovare e attuare la strategia vincente per convertire i non-acquisti in acquisti sicuri e ripetuti. Inoltre, con le Google Ads possiamo adattare le pubblicità online ai tuoi obiettivi di crescita e di vendita.

 

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Software IoT e 4.0 Web Marketing

Internet delle cose: che cos’è e come funziona

Tempo di lettura: 3 minuti

In questi ultimi tempi, si parla sempre più spesso del cosiddetto “Internet delle cose”. Proviamo a capire insieme che cos’è l’IoT – “internet of things” – e come lo si attui.

 

Il termine Internet delle cose è apparso per la prima volta nel 1999 durante la presentazione del ricercatore del MIT Kevin Ashton alla Procter & Gamble. Ashton, a quel tempo, stava lavorando insieme ai suoi colleghi per sviluppare il tag RFID, ovvero un piccolo chip contenente delle informazioni in grado di essere codificate attraverso la radiofrequenza. Ci sono voluti quasi 20 anni per trasformare questi tag in sensori in grado di leggere diversi tipi di informazioni, dall’ambiente, alle temperature, alla posizione GPS, al peso, ect.

 

L’ Internet of Things, quindi, si propone di digitalizzare gli oggetti che usiamo nella nostra vita quotidiana, avvalendosi della connessione internet. Attraverso tutti quei dispositivi che supportano questo tipo di tecnologia, si possono comandare a distanza veri oggetti, come, ad esempio, quelli della casa, come le risorse in ambito sanitario e tanti altri tipi di oggetti di uso comune.

 

I dispositivi IoT si suddividono in due categorie:

  • Switch, cioè quelli che inviano un segnale ad un oggetto;

  • Sensori, quei dispositivi che acquisiscono i dati per poi inviarli ad un altro dispositivo.

 

Tutti i dispositivi che riescono a comunicare tra loro attraverso la rete vengono denominati “Smart”, per questo si parla di smart home, smart city, smart car, smart agriculture e smart building.

 

internet delle cose

 

Come funziona l’internet delle cose?

 

L’architettura IoT si basa su tre elementi:

  • Things, ovvero dispositivi che sono connessi via cavo wireless ad una rete;

  • Network, connessi ad una rete cloud;

  • Cloud, cioè i server che immagazzinano i dati in modo sicuro.

 

Per permettere ai dispositivi di comunicare tra loro è necessaria un’infrastruttura di rete che gestisca le trasmissioni. Infatti, le reti IoT hanno caratteristiche diverse da quelle mobile, così come devono essere diversi i servizi garantiti da questo tipo di tecnologia. Mentre le comunicazioni mobile dipendo da stazioni radiobase posizionati a poche centinaia di metri l’una dall’altra, le infrastrutture di rete IoT, chiamate Gateway, sono molto più sparse sul territorio, pertanto, è importante che la comunicazione avvenga a lungo raggio.

 

Inoltre, i sensori IoT devono funzionare per diversi anni senza cambiare la batteria, pertanto è necessario impiegare tecnologie di comunicazione che riducono al minimo l’energia impiegata dai dispositivi. L’IoT predilige la tecnologia Low Power a basse frequenze, come ad esempio Zigbee, Narrowband IoT, SigFox, LoraWan e Bluetooth.

 

internet delle cose

 

Dove si applica l’IoT

 

Probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma quotidianamente ci serviamo già della tecnologia IoT. Chi possiede in casa una aspirapolvere smart, sa che può comandarla tramite un’app sul proprio smartphone attraverso la tecnologia Bluetooth.

 

Inoltre, questo tipo di aspirapolvere costruisce una mappa della casa durante la pulizia della stessa. Questa è solo una delle applicazioni che automatizzano le azioni quotidiane. Al livello aziendale, Big data, intelligenza artificiale e blockchain rappresentano una parte sempre più importante dell’ecosistema IoT, poiché abilitano nuove opportunità di business, nuove capacità e nuovi servizi, a partire dai dispositivi IoT e oggetti connessi.

 

In ambito medico, le IoT possono essere installate come sensori nel letto del paziente per monitorare i parametri vitali o in determinati braccialetti in grado di inoltrare chiamate di emergenza.

Come abbiamo visto, la tecnologia IoT ci aiuta moltissimo nella vita di tutti i giorni non solo ad essere più efficienti ma anche a monitorare certe operazioni che altrimenti richiederebbero molto più tempo per essere realizzate.

 

Il ruolo di Net-Informatica

Il nostro obiettivo è aiutarti a capitalizzare il valore della tecnologia per raggiungere i risultati aziendali. Esplora le nostre soluzioni, servizi e prodotti IoT per portare la trasformazione digitale nella tua azienda.

 

Forniamo soluzioni hardware e software per l’Industria 4.0: abbiamo l’esperienza interna per guidarti durante l’intero percorso aziendale IoT. Dalla consultazione alla progettazione e produzione, Net Informatica è il partner ideale per tutte le fasi di consultazione, sviluppo e implementazione dell’ecosistema IoT.

 

Richiedici una consulenza, i nostri tecnici ti illustreranno la soluzione migliore per la tua attività.

La tua soddisfazione è un obiettivo imprescindibile per noi, cerchiamo di mettere le nostre competenze al servizio del tuo progetto digitale. Contattaci per avere maggiori info.

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Inbound Marketing

Inbound marketing per il B2B

Tempo di lettura: 3 minuti

Come attirare il pubblico verso il proprio Business? Questa è la grande domanda di tutte le aziende a cui l’inbound marketing (anche per ciò che riguarda il b2b) ha dato risposta.

 

Chiunque voglia intraprendere un percorso imprenditoriale dovrà necessariamente prendere in considerazione di strutturare campagne di marketing. L’inboud marketing è quella strategia che si basa sui contenuti di valore capaci di attirare uno specifico pubblico attraverso diversi punti di contatti chiamati touchpoint.

 

Gli utenti che arriveranno al tuo business diventeranno prospect, poi clienti e, successivamente, diverranno loro stessi promotori del tuo business. L’obiettivo di questa strategia è infatti quello di generare lead di qualità che favoriscano il ciclo di vendita incentivando i partner commerciali.

 

inbound marketing b2b

 

Costruire una strategia di inbound marketing per il b2b

Come abbiamo già spiegato, l’inbound marketing è una strategia che poggia le basi su una comunicazione di valore. Bisogna, innanzitutto, partire dalla “Buyer persona”, ovvero, un modello di voci predefinite che rispecchiano le caratteristiche del target su cui si vuole fare breccia. I parametri di riferimento sono:

  • Dati anagrafici

  • Istruzione

  • Hobby

  • Professione

  • Obiettivi

  • Interessi

  • Necessità

  • Approccio al Web

 

Nel caso in cui tu non abbia una panoramica chiara del tuo pubblico di destinazione, potresti:

  • Redigere un elenco di clienti esistenti raccogliendo tutti i loro dati ,mappando, così, il percorso d’acquisto;

  • Intervistare i clienti più fedeli e scoprire il percorso che li ha portati a conoscerti e a scegliere il tuo business;

  • Metterti sempre nei panni del tuo pubblico per comprendere meglio le loro esigenze.

 

Nel caso del settore B2B, le Buyer personas non sono solo consumatori finali, ma si tratta spesso di direttore del marketing, export manager, insomma, coloro che hanno il compito di cercare nuove collaborazioni professionali.

 

Bisogna anche considerare che le abitudini dei Prospect B2B sono cambiate. Se prima i Buyers dipendevano o ricevevano passivamente informazioni dai commerciali, dal telemarketing o dai servizi pubblicitari in tv, oggi, sono più reattivi ai contenuti che vedono online o addirittura sono loro stessi a ricercare online informazioni sull’azienda o sul prodotto. Possono anche scegliere di interagire o meno alle inserzioni pubblicitarie e filtrare i messaggi pubblicitari della propria posta elettronica.

 

inbound marketing b2b

 

Se il pubblico è reattivo di fronte alle proposte pubblicitarie, altrettanto devono fare le aziende. Non importa se il target sia un fornitore o un consumatore diretto, perché in entrambi i casi bisogna definire i diversi canali adatti alla promozione del tuo business attraverso le tecniche che adotterai per:

  • Attrarre traffico sul tuo Store online;

  • Convertire utenti in contatti commerciali;

  • Convertirli in lead;

  • Trasformarli in clienti;

  • Fidelizzarli.

 

Cosa prevedere nella strategia?

  1. Pianifica o implementa il tuo piano di Inbound marketing in base alla caratteristica dell’azienda;

  2. Revisiona il tuo e-commerce nell’ottica Growth Driven Design, ovvero, un approccio sistematico del sito web che riduce i tempi di avvio utilizzando dati reali e apprendimento e miglioramenti continui;

  3. Gestione del piano editoriale per la creazione e la pubblicazione regolare dei contenuti per attrarre il target;

  4. Sviluppo di Workflow e processi di marketing automation;

I canali possono essere gli stessi del B2C ma a cambiare sono i contenuti proposti sulle buyer personas. Potresti aprire una sezione blog sul tuo sito condividendo articoli utili ed informativi per educare il prospect ma anche per aumentare l’autorevolezza della tua attività.

 

Inoltre, il blog è utile anche per strutturare una lead generation, perché se l’utente trova utile i contenuti del tuo blog sarà più propenso ad iscriversi alla tua Newsletter. Allo stesso modo, anche le email devono offrire contenuti in linea con gli interessi dei propri utenti. Infine non dimentichiamo i social: su tutti LinkedIn spicca per essere i social dei professionisti, pertanto ti tornerà utile per filtrare il tuo pubblico B2B.

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L’Inbound Marketing è la strategia giusta per attirare visite al sito, generare contatti in ottica b2b e convertirli in clienti e Net-Informatica vanta un’esperienza pluriennale sul campo.

Richiedici una consulenza gratuita, i nostri esperti di marketing ti illustreranno la soluzione migliore per la tua attività e sapranno offrirti la massima efficienza operativa.

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All Web Marketing

Come e quando fare rebranding aziendale

Tempo di lettura: 4 minuti

Crescere, innovarsi e reinventarsi, questi sono i valori necessari per crescere come individuo, sia a livello personale che a livello professionale. Ecco però che queste qualità vengono in nostro aiuto nello sviluppo e nella crescita della nostra realtà aziendale. Scopriamo in quest’articolo come fare rebranding aziendale e, soprattutto, quando farlo.

 

Il mondo del business è in continuo movimento e intorno ad esso ruotano prodotti, clienti, obiettivi e valori. Il rebranding aziendale, è, di fatto, un’esigenza fisiologica che aiuta a rendere la tua azienda competitiva sul mercato.

Cosa si intende nello specifico? Proprio come una farfalla appena nata da un bozzolo o un serpente che cambia pelle, il rebranding è quella trasformazione strategica dell’identità aziendale (brand identity) che permette di dare nuova linfa e nuova forma alla tua azienda e ai tuoi affari.

Solitamente il rebranding parte da un restyling del logo, dall’ideazione e adozione di una nuova strategia di comunicazione, da un design inedito dei propri canali di vendita e di comunicazione e, a volte, anche dal cambio del nome stesso dell’azienda (renaming). Aggiornare in toto l’immagine aziendale non serve solo ad avere un buon posizionamento sul mercato ma anche a rilanciare e (ri)valorizzare la propria reputazione (brand reputation).

Branding, rebranding e restyling: le differenze

Il branding è una combinazione di tutti quei tratti caratteristi e unici di un’azienda che la contraddistinguono dalle altre, esso è composta da: nome, logo, payoff e strategia di comunicazione.

A differenza del branding, il rebranding si attua quando si vuole andare a modificare qualcosa nella panoramica del branding per dare una boccata d’aria fresca a tutta la strategia di comunicazione e di immagine aziendale.

Mentre il rebranding è un’azione strategica di medio-lungo periodo, il restyling è un’azione di comunicazione di breve periodo volta a modernizzare l’immagine di un’azienda. In genere è un intervento che agisce valorizzando gli elementi già presenti, come ad esempio il logo. Quest’ultimo va svecchiato quando ci si accorge che col passare del tempo il logo perde di efficacia comunicativa oppure quando non è adatto ad essere riprodotto sui nuovi supporti e canali di comunicazione. In questo caso si va a snellire il logo per renderlo più web–friendly.

Rebranding Aziendale
Rebranding Aziendale: mix tra strategia e marketing

Come fare rebranding aziendale

Come prima cosa, bisogna analizzare i valori, la vision e la mission della tua azienda. Che nuovi obiettivi hai? Cosa vuoi trasmettere di nuovo ai tuoi clienti? In che nuovi canali pensi di approdare per vendere i tuoi servizi?

Affinché il rebranding aziendale sia efficace deve non solo rispecchiare i tuoi valori ma dare risposta a tutte queste domande; basterà poi seguire delle linee guida fondamentali per essere efficaci e forti nel tuo nuovo percorso aziendale.

Un consiglio sempre utile alle tue nuove strategie è quello di osservare come si muovono i tuoi competitors: fare ricerche e analisi di mercato, infatti, può darti parecchi spunti da cui trarre ispirazione per la tua azienda.

Dopo aver fatto tutte le dovute considerazioni, potrai procedere con uno dei seguenti passaggi:
Marketing Aesthetics, ovvero tutte quelle modifiche estetiche che interessano il brand (rebranding parziale) e ti aiutano a trasmettere messaggi ed emozioni ai tuoi clienti. Composto da
Cambio/Modifica del logo
– Cambio grafiche Web, Social e Stampa
– Cambio divise aziendali

Positioning, ovvero, la strategia che reinventa tutta la comunicazione del tuo brand, compresi i suoi valori per un posizionamento più competitivo sul mercato (rebranding totale).
– Nuova strategia di comunicazione
– Nuova strategia di marketing
– Scelta dei canali di comunicazione (Social e Web)

Il rinnovamento dell’immagine aziendale non consiste solo nell’ammodernamento del logo e del sito, ma anche in campagne di marketing e di comunicazione che devono tenere conto dell’esigenza e dell’età anagrafica del target di riferimento. Prima di “mandare in onda” la tua prossima campagna online, assicurati di essere presente nei canali giusti e di adottare una comunicazione adeguata a quei canali.

Una volta lanciata la campagna marketing del brand bisogna vedere come il pubblico reagisce. Intervistate, ascoltate il vostro pubblico e analizzate i dati per capire se la campagna ha sortito l’effetto desiderato e se il rebranding ha restituito effetti positivi alla vostra strategia.

Ricorda sempre una cosa importante: non tutti gli elementi di un brand devono necessariamente essere cambiati. Se il tuo brand possiede già dei punti di forza dovresti considerare solo un’ipotesi di valorizzazione e non per forza di cambiamento.

 

Rebranding Aziendale 

Quando fare rebranding? alcuni esempi celebri

I più grandi brand del mondo sono sempre stati molto bravi a stare al passo con i tempi. Prendiamo, ad esempio, il logo della Nike: possiamo notare come dal 1971 il logo si sia assottigliato sempre più, diventando più minimal ma sempre e comunque riconoscibile con l’identità aziendale. Naturalmente, questo processo è stato influenzato dallo stile moderno e dalla necessità di dover comunicare su nuovi canali attraverso nuove idee!

Altro esempio? La catena di fast food più famosa al mondo, ovvero la McDonald’s, nel 2007 ha eseguito un operazione di rebranding partendo proprio dal suo iconico logo, introducendo uno sfondo verde dietro la grande lettera. Vista la collocazione temporale, potremmo pensare che l’azienda abbia risposto così al famoso documentario del 2004, ovvero, “Super size me”, che evidenziava quanto fosse nocivo alimentarsi spesso di hambuger.

In conclusione, fare un rebranding è una mossa fondamentale durante l’arco di vita del proprio business, sia in relazione al fatto che le novità attirano l’interesse del pubblico sia per avvicinarsi quanto più possibile alle loro esigenze.