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Web Marketing

Come difendersi dal web scraping

Tempo di lettura: 3 minuti

Il web scraping è una delle minacce più sottovalutate per chi gestisce un sito web. Spesso invisibile, ma potenzialmente dannoso, consente a bot automatici di copiare contenuti, estrarre dati, monitorare prezzi o raccogliere informazioni sensibili. Un’attività che può compromettere la SEO, la proprietà intellettuale e perfino la stabilità del server.
Per questo è importante sapere come funziona e quali soluzioni adottare per proteggere il proprio sito da accessi indesiderati e automatizzati. Dai sistemi di rilevamento ai firewall intelligenti, oggi esistono strumenti concreti per difendere il proprio progetto digitale in modo efficace.

Cos’è il web scraping?

Il web scraping è una tecnica automatizzata che consente di estrarre contenuti da un sito web, utilizzando bot o software per leggere il codice HTML delle pagine e salvare le informazioni in database o fogli di calcolo.

Tra i dati più comunemente “scrapati” ci sono:

  • Listini prezzi di e-commerce
  • Recensioni di prodotti
  • Articoli editoriali e contenuti testuali
  • Informazioni di contatto (email, telefono)
  • Dati da portali immobiliari, turistici o di annunci

Il problema nasce quando questa attività viene svolta senza autorizzazione, violando i termini d’uso del sito e mettendo a rischio la proprietà intellettuale o il funzionamento della piattaforma stessa.

Perché il web scraping è un problema per il tuo sito

Se gestisci un sito web aziendale, un e-commerce o un portale verticale, potresti essere un bersaglio ideale per chi pratica web scraping a fini concorrenziali o per alimentare marketplace terzi.

Ecco i principali rischi:

  • Furto di contenuti: articoli copiati e pubblicati altrove possono danneggiare la SEO e la reputazione del tuo brand.
  • Duplicazione dei prezzi: molti competitor monitorano i prezzi in tempo reale per adeguarsi automaticamente, annullando il tuo vantaggio competitivo.
  • Sovraccarico del server: i bot che effettuano scraping in modo aggressivo generano richieste continue, rallentando il sito e impattando sull’esperienza utente.
  • Violazioni legali: in alcuni casi, scraping non autorizzato può comportare la violazione del GDPR o di altri regolamenti sulla privacy.

Tecniche per difendersi dal web scraping

  1. Bloccare i bot con il file robots.txt

Il file robots.txt comunica ai crawler (bot dei motori di ricerca e altri) quali aree del sito possono o non possono essere scansionate. Sebbene non sia una protezione assoluta (può essere ignorato dai bot malevoli), è un primo passo utile.

  1. Utilizzare CAPTCHA e reCAPTCHA

Implementare CAPTCHA o reCAPTCHA (di Google) nei form o nei percorsi sensibili aiuta a bloccare l’attività automatica dei bot. È particolarmente utile in pagine con contenuti dinamici o accessibili dopo interazione.

  1. Analizzare i log del server

Monitorare i log del tuo server web permette di identificare accessi sospetti, picchi di traffico da IP non umani o comportamenti anomali. Una buona analisi può evidenziare bot scraper che visitano migliaia di pagine in pochi secondi.

  1. Limitare la frequenza delle richieste (Rate Limiting)

Configurare un limite di richieste per indirizzo IP (ad esempio massimo 100 richieste ogni 10 minuti) può ridurre drasticamente il rischio di scraping massivo. È un approccio proattivo che preserva anche le risorse del server.

  1. Bloccare IP sospetti o provenienti da VPS/hosting pubblici

Molti scraper operano da server cloud o VPS (es. AWS, DigitalOcean, Azure). Bloccare IP da queste fonti, o da paesi non rilevanti per il tuo target, può essere un filtro efficace.

  1. Offuscare i dati più sensibili

In alcuni casi, puoi rendere più difficile il lavoro dei bot rendendo i dati meno “leggibili” automaticamente, ad esempio inserendo numeri di telefono come immagini o utilizzando tecniche di JavaScript obfuscation.

  1. Controlli JavaScript avanzati

I bot base leggono solo il codice HTML, non eseguono JavaScript. Puoi caricare determinati contenuti (come prezzi o info prodotto) solo tramite JavaScript, rendendoli inaccessibili agli scraper più semplici.

  1. Utilizzare un Web Application Firewall (WAF)

Strumenti come Cloudflare, AWS WAF o Sucuri offrono protezione avanzata dai bot e permettono di applicare regole per bloccare tentativi di scraping in tempo reale.

Quando serve una protezione personalizzata

Molti dei sistemi di protezione anti-scraping vanno adattati alle esigenze specifiche del tuo sito. Ad esempio:

  • Un e-commerce con migliaia di prodotti può avere bisogno di sistemi di rotazione delle API, monitoraggio degli user-agent o accessi tramite login e token dinamici.
  • Un portale editoriale può necessitare di anti-copy JavaScript, watermark invisibili nei testi o strumenti per tracciare chi copia i contenuti.

In questi casi, affidarsi a una web agency con competenze informatiche avanzate è fondamentale per realizzare soluzioni su misura, integrate con l’infrastruttura esistente.

 

La nostra esperienza contro il web scraping

In NET INFORMATICA, proteggiamo quotidianamente i progetti dei nostri clienti da attività di scraping. Abbiamo sviluppato tool proprietari di rilevamento bot, configurato firewall cloud intelligenti e collaborato con team legali per tutelare la proprietà dei contenuti online.

Sappiamo che ogni sito ha esigenze diverse: per questo progettiamo strategie anti-scraping su misura, che non penalizzano SEO e performance, ma proteggono il cuore del tuo business online.

Il web scraping non è solo una seccatura tecnica, ma una vera e propria minaccia al valore della tua presenza online. Prevenire è l’unica strategia efficace, perché quando i dati sono già stati copiati, spesso è troppo tardi per rimediare.

Vuoi proteggere il tuo sito dal web scraping? Contattaci per una consulenza personalizzata. Siamo pronti ad analizzare la tua situazione e creare una soluzione su misura per difendere i tuoi dati, le tue performance e il tuo business.

Immagine di Nicole <br>Sviluppo web<br>  @ Net Informatica

Nicole
Sviluppo web
@ Net Informatica

Web developer con esperienza nello sviluppo di siti WordPress, eCommerce e soluzioni digitali su misura. Mi piace trasformare le idee in esperienze online moderne ed efficaci, con particolare attenzione a performance, accessibilità e user experience.

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Intelligenza artificiale Web Marketing

Generative Engine Optimization (GEO): la nuova era della SEO basata sull’intelligenza artificiale

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalla SEO alla GEO: la rivoluzione della ricerca online

La ricerca sul web non è più quella di qualche anno fa. Oggi, gli utenti non si limitano a cercare parole chiave, ma interagiscono con motori di risposta basati su Intelligenza Artificiale — come ChatGPT, Perplexity, Bing Copilot e Google SGE (Search Generative Experience) — che non mostrano solo link, ma generano risposte complete e personalizzate. Scopri cos’è la generative engine optimization (GEO) come fare SEO per l’intelligenza artificiale.

In questo nuovo ecosistema, la Search Engine Optimization (SEO) classica non è più sufficiente. Per essere visibili, serve un approccio evoluto: la Generative Engine Optimization (GEO), cioè l’ottimizzazione per i motori di ricerca generativi.
È l’evoluzione della SEO nell’era dell’AI.

Cos’è la generative engine optimization

La Generative Engine Optimization (GEO) è un insieme di tecniche e strategie che hanno l’obiettivo di ottimizzare i contenuti per i motori di risposta basati su AI. Mentre la SEO tradizionale si concentra sul posizionamento nelle SERP, la GEO mira a far riconoscere i contenuti come fonti autorevoli e attendibili che le AI possano citare o utilizzare per costruire le proprie risposte. In pratica, la GEO lavora per far sì che le AI “capiscano” il tuo brand — non solo le tue keyword.

SEO, AEO e GEO: cosa cambia

🔍 SEO, AEO e GEO: cosa cambia

Per comprendere la portata di questa evoluzione, è utile vedere come la GEO si differenzia dai metodi precedenti.

LivelloObiettivoEsempio pratico
SEO
(Search Engine Optimization)
Far trovare il sito tra i risultati di ricercaApparire tra i primi risultati su Google per una parola chiave
AEO
(Answer Engine Optimization)
Far apparire risposte dirette (snippet, ricerche vocali)Comparire nel box “Le persone chiedono anche” di Google
GEO
(Generative Engine Optimization)
Far includere i propri contenuti nelle risposte AIEssere citati da ChatGPT o Perplexity come fonte attendibile

In sintesi:
La SEO ti fa trovare, la AEO ti fa rispondere, la GEO ti fa riconoscere.

Come funziona la GEO

I motori generativi basati su AI non leggono solo le parole: analizzano il significato, il contesto e la coerenza delle informazioni. Per questo, una strategia GEO efficace richiede un mix di ottimizzazione semantica, struttura tecnica e autorevolezza. Ecco i pilastri principali:
  1. Struttura semantica chiara L’uso di markup Schema.org (Article, FAQ, HowTo, Organization) aiuta le AI a comprendere chi sei e cosa offri.
  2.  Contenuti “answer-first” Le AI scelgono contenuti che rispondono subito alla domanda. Apri ogni articolo con una risposta diretta, poi approfondisci.
  3.  Autorevolezza e fiducia (E-E-A-T) Esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità sono fattori decisivi. Le AI favoriscono fonti solide, citate e coerenti nel tempo.
  4.  Dati aggiornati e verificabili Le risposte generative si basano su informazioni recenti e coerenti: aggiornare periodicamente i contenuti è fondamentale.
  5.  Ottimizzazione tecnica e velocità Un sito ben strutturato, veloce e mobile-friendly aiuta sia Google che i motori AI a considerarti una fonte valida.

I vantaggi della generative engine optimization per le aziende

Implementare la GEO nella propria strategia di marketing digitale permette di:
  1. Anticipare l’evoluzione dei motori di ricerca. Essere già pronti per la diffusione massiva della ricerca AI-driven.
  2. Rafforzare la reputazione digitale. Essere citati come fonte attendibile aumenta la fiducia e la percezione di autorevolezza.
  3. Aumentare la visibilità nei motori AI. I contenuti GEO ottimizzati vengono interpretati meglio dalle AI e quindi appaiono più spesso nelle risposte.
  4. Generare traffico qualificato e duraturo. Le ricerche AI sono più contestuali e specifiche: portano utenti realmente interessati ai tuoi servizi.

GEO e l’approccio di NET Informatica

La divisione marketing di NET Informatica aiuta le aziende a evolvere la propria strategia SEO, integrando tecniche di AEO e GEO per massimizzare la visibilità.

Il nostro approccio si basa su:

  • analisi semantiche avanzate per comprendere come le AI interpretano le ricerche;
  • ottimizzazione dei contenuti AI-friendly per migliorare la leggibilità automatica;
  • monitoraggio costante della presenza del brand nelle risposte AI.

L’obiettivo è rendere il tuo sito AI-ready, cioè perfettamente interpretabile dai motori di risposta generativi.

Il futuro della SEO è già iniziato

La Generative Engine Optimization non è una moda, ma un cambiamento di paradigma. Nei prossimi anni, le aziende che integreranno la GEO nella loro strategia di marketing digitale avranno un vantaggio competitivo significativo. GEO è il ponte tra la SEO tradizionale e il mondo dell’intelligenza artificiale

Vuoi capire come applicarla alla tua azienda?

Scopri come la GEO di NET Informatica può migliorare la visibilità del tuo brand nei nuovi motori di ricerca basati su AI.

Immagine di Silvia Mogentale <br>Account Manager @ Net Informatica

Silvia Mogentale
Account Manager @ Net Informatica

Da sempre appassionata di marketing, accompagno le aziende nella loro evoluzione digitale, aiutandole a trovare soluzioni su misura che rendano la tecnologia un vero alleato per la crescita.
Amo il mio lavoro perché unisce strategia e relazione: ascoltare, comprendere e costruire percorsi digitali efficaci è ciò che mi appassiona ogni giorno.
(E sì, ho un debole per il colore rosa e i cosmetici — perché anche nei dettagli trovo la bellezza delle soluzioni ben fatte.)

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Case History

Sidastico S.p.A. – Un nuovo sito web per confermare la leadership nel settore siderurgico

Tempo di lettura: 2 minuti
Sidastico Banner

Sidastico S.p.A. – Un nuovo sito web per confermare la leadership nel settore siderurgico

Sidastico S.p.A. è un punto di riferimento nella produzione e distribuzione di lamiere da treno, con una presenza consolidata sia sul mercato italiano sia a livello internazionale. Da oltre quarant’anni, l’azienda si distingue per l’ampiezza del magazzino, la flessibilità nei servizi di taglio e lavorazione e l’attenzione alla qualità che la rende un partner affidabile per una clientela diversificata e altamente esigente.

L’obiettivo

Il progetto nasce dalla volontà di Sidastico di rinnovare la propria immagine digitale, consolidando la reputazione online e valorizzando la propria storia di eccellenza. L’obiettivo principale era quello di disporre di un sito vetrina capace di presentare l’azienda in modo chiaro, autorevole e internazionale, a supporto delle attività commerciali nei mercati esteri e in Italia.

La collaborazione

La realizzazione del nuovo sito è stata possibile grazie ad una stretta collaborazione tra il nostro team di Net Informatica ed Atelier Grafico, che ha curato il concept visivo e l’impostazione grafica. Il risultato è un’interfaccia essenziale e di facile consultazione, dove ogni contenuto – dall’ampia gamma di prodotti ai servizi di lavorazione – è stato strutturato per comunicare affidabilità e competenza.

La parte tecnica

Dal punto di vista tecnico, il sito è stato sviluppato in ambiente WordPress, per garantire massima semplicità nella gestione autonoma dei contenuti da parte del cliente. Il layout è completamente responsive, ottimizzato per garantire una fruizione fluida da qualsiasi dispositivo, desktop e mobile.
Sono state realizzate versioni multilingua per supportare la comunicazione internazionale e facilitare l’accesso alle informazioni da parte di clienti e prospect esteri. Particolare attenzione è stata dedicata ai tempi di caricamento, con un’attenta ottimizzazione delle immagini e del codice, e al rispetto dei requisiti di sicurezza e aggiornamento continuo della piattaforma.

Il risultato

Il nuovo sito www.sidastico.com si presenta come uno strumento istituzionale solido, perfettamente in linea con l’identità dell’azienda. Un layout pulito, un’architettura delle informazioni intuitiva e contenuti multilingua consentono a Sidastico di presidiare la propria presenza digitale e di rafforzare i contatti con clienti e partner in tutto il mondo.

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Software IoT e 4.0

Software per il monitoraggio dei sistemi informatici

Tempo di lettura: 3 minuti

Il monitoraggio dei sistemi informatici è diventato un aspetto strategico per ogni azienda che voglia garantire continuità operativa, protezione dei dati e performance elevate delle proprie infrastrutture digitali. Che si tratti di un ambiente server complesso, di una rete aziendale o di un parco macchine distribuito su più sedi, utilizzare software di monitoraggio professionale permette di prevenire disservizi, individuare tempestivamente anomalie e migliorare la sicurezza informatica.

Oggi esistono molte soluzioni che aiutano a gestire in modo proattivo l’infrastruttura IT, dal monitoraggio delle risorse hardware fino all’analisi del traffico di rete e alla gestione dei log di sistema. Scegliere il software più adatto dipende dalle dimensioni dell’azienda, dal grado di complessità dell’ambiente informatico e dal livello di automazione che si desidera ottenere.

A cosa serve il monitoraggio dei sistemi informatici

Un sistema di monitoraggio centralizzato consente di:

  • Controllare in tempo reale lo stato di server, workstation, dispositivi di rete e applicazioni critiche.
  • Ricevere notifiche immediate in caso di malfunzionamenti o soglie di utilizzo superate.
  • Individuare colli di bottiglia che rallentano le performance.
  • Prevenire interruzioni dei servizi e ridurre i tempi di inattività.
  • Tenere traccia di eventi sospetti e potenziali minacce alla sicurezza.
  • Facilitare la manutenzione preventiva e il capacity planning.

L’obiettivo è garantire la massima efficienza e sicurezza, riducendo il rischio di problemi che possono compromettere la continuità operativa.

Le migliori soluzioni software per il monitoraggio IT

Di seguito una panoramica dei software più affidabili e utilizzati dalle aziende di ogni dimensione.

1. Zabbix

Zabbix è una piattaforma open source molto apprezzata per la sua flessibilità e completezza. Permette di monitorare server, reti, applicazioni e servizi cloud tramite agenti o protocolli standard come SNMP e ICMP.
Principali caratteristiche:

  • Dashboard personalizzabili e report dettagliati.
  • Notifiche e alert configurabili.
  • Scalabilità elevata, adatta anche a infrastrutture di grandi dimensioni.
  • Nessun costo di licenza.

Ideale per: aziende con team IT esperti che desiderano una soluzione potente senza costi di licenza.

2. Nagios XI

Nagios è uno degli strumenti più conosciuti nel monitoraggio dei sistemi informatici. La versione XI offre un’interfaccia intuitiva e funzionalità avanzate.
Principali vantaggi:

  • Monitoraggio di rete, server, applicazioni e database.
  • Notifiche personalizzabili e workflow di gestione incidenti.
  • Estendibile con numerosi plugin.
  • Visualizzazione dei dati in tempo reale.

Utile per: organizzazioni che cercano un software consolidato con un’ampia community di supporto.

3. PRTG Network Monitor

PRTG è una soluzione all-in-one sviluppata da Paessler, particolarmente indicata per le PMI che vogliono configurare un sistema di monitoraggio in modo rapido.
Funzionalità principali:

  • Auto-discovery della rete.
  • Dashboard semplici e personalizzabili.
  • Notifiche via email, SMS o push.
  • App dedicate per dispositivi mobili.

Perfetto per: aziende che necessitano di un monitoraggio semplice e veloce da configurare.

4. SolarWinds Network Performance Monitor

SolarWinds è una delle suite più complete per il monitoraggio professionale delle reti e delle infrastrutture.
Punti di forza:

  • Rilevamento automatico di dispositivi e topologie di rete.
  • Analisi delle performance e individuazione dei colli di bottiglia.
  • Integrazione con altre soluzioni SolarWinds per la gestione IT.
  • Visualizzazioni interattive e reportistica avanzata.

Consigliato per: realtà medio-grandi con esigenze di monitoraggio approfondito.

5. ManageEngine OpManager

OpManager è una piattaforma che offre un’ampia copertura per il monitoraggio di server fisici e virtuali, apparati di rete e applicazioni.
Caratteristiche principali:

  • Supporto per ambienti Windows, Linux e VMware.
  • Gestione degli allarmi e automazione dei workflow.
  • Monitoraggio del traffico di rete e analisi della banda.
  • Funzioni di reportistica dettagliata.

Indicato per: aziende che desiderano una soluzione versatile e scalabile.

6. Icinga

Derivato da Nagios, Icinga è un software open source con un’interfaccia moderna e un’architettura modulare.
Vantaggi principali:

  • Monitoraggio distribuito.
  • API REST per l’integrazione con altri strumenti.
  • Visualizzazione avanzata dello stato dei servizi.
  • Sistema di alert configurabile.

Ottimo per: team IT che preferiscono una soluzione open source evoluta.

7. Datadog

Datadog è una piattaforma SaaS che unisce monitoraggio delle infrastrutture, gestione dei log e osservabilità applicativa.
Funzionalità principali:

  • Raccolta di metriche da cloud, container e ambienti ibridi.
  • Analisi degli eventi e alert personalizzati.
  • Dashboard in tempo reale.
  • Integrazione con oltre 500 servizi.

Perfetto per: aziende che operano in ambienti multi-cloud o DevOps.

Come scegliere il software più adatto

Non esiste una soluzione universale valida per tutti. Nella scelta del software di monitoraggio è importante valutare:

  • La complessità e le dimensioni dell’infrastruttura IT.
  • Il livello di automazione desiderato.
  • La disponibilità di risorse interne per configurare e gestire il sistema.
  • L’esigenza di integrare la soluzione con altri strumenti di sicurezza e gestione.

Un buon sistema di monitoraggio, integrato con processi di gestione proattiva, può ridurre drasticamente i tempi di fermo e prevenire danni economici legati a interruzioni o attacchi informatici.

 

Se stai valutando come migliorare la gestione e il monitoraggio dei tuoi sistemi informatici, un confronto con specialisti può fare la differenza. Puoi contattarci per ricevere un’analisi personalizzata del tuo ambiente IT e scoprire quali strumenti possono semplificare il lavoro quotidiano e proteggere la continuità della tua attività.

Immagine di Alessandro <br>Founder e Ceo<br>  @ Net Informatica

Alessandro
Founder e Ceo
@ Net Informatica

Nel 2006 ho fondato Net Informatica con un sogno: creare un luogo in cui tecnologia, persone e idee potessero crescere insieme.
Oggi continuo a guidare l’azienda con la stessa curiosità di allora, esplorando ogni giorno le potenzialità delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale.
Mi considero un appassionato di innovazione, strategia e crescita imprenditoriale: credo che ogni cambiamento sia un’opportunità per costruire valore, e che il futuro appartenga a chi ha il coraggio di immaginarlo e realizzarlo.

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E-commerce

Quali sono i veri costi di un sito in Magento?

Tempo di lettura: 3 minuti

Magento è una delle piattaforme e-commerce più complete e flessibili presenti sul mercato. Scelta da brand strutturati e aziende in espansione, offre infinite possibilità di personalizzazione. Ma quanto costa davvero realizzare un sito in Magento?  

In questo articolo analizziamo in dettaglio tutti i costi da considerare per sviluppare, mantenere e far crescere un e-commerce Magento.

Licenza Magento: gratis o a pagamento?

Magento esiste in due versioni:

  • Magento Open Source: gratuito, ma servono investimenti in sviluppo, hosting e manutenzione.
  • Adobe Commerce (ex Magento Commerce): a pagamento, pensato per aziende enterprise.

La versione Adobe Commerce ha costi di licenza che partono da circa 20.000 € all’anno (il prezzo effettivo varia in base al fatturato del sito). La maggior parte delle aziende italiane sceglie Magento Open Source, che non prevede costi di licenza ma richiede comunque un budget importante per lo sviluppo tecnico e la gestione.

Sviluppo e realizzazione del sito Magento

Magento è una piattaforma avanzata che richiede competenze specialistiche. I costi di sviluppo dipendono da:

  • Personalizzazione grafica e funzionale
  • Numero di lingue e valute
  • Integrazione con gestionali (ERP, CRM, magazzino)
  • Struttura del catalogo prodotti
  • Funzionalità avanzate richieste

Un sito base in Magento realizzato da una web agency qualificata parte da circa 10.000-15.000 €. Per progetti e-commerce complessi e su misura, i costi possono superare i 50.000 €.

Attenzione ai preventivi troppo bassi

Un sito Magento ben realizzato è un investimento, non una spesa. Affidarsi a fornitori improvvisati porta spesso a rallentamenti, problemi tecnici e costi imprevisti.

Hosting per Magento

Magento ha bisogno di un’infrastruttura performante. Non è consigliabile ospitare il sito su un hosting condiviso. Le soluzioni più adatte includono:

  • VPS dedicati
  • Hosting cloud su AWS, Google Cloud, Azure
  • Hosting Magento ottimizzato

Un hosting professionale per Magento costa in media tra i 100 € e i 500 € al mese, in base a prestazioni, risorse e supporto incluso. Per e-commerce ad alto traffico si possono superare anche 800 € mensili.

Estensioni e moduli Magento

Per ampliare le funzionalità del sito è spesso necessario installare moduli Magento, che possono essere:

  • Gratuiti
  • A pagamento (da 50 € fino a oltre 500 € per estensioni avanzate)

Oltre al costo di acquisto, bisogna considerare il tempo per la configurazione e personalizzazione, che può variare da 100 € a 1.000 € o più a seconda della complessità del modulo.

Manutenzione, aggiornamenti e sicurezza

Un sito Magento necessita di aggiornamenti frequenti e di un piano di manutenzione professionale. I costi includono:

  • Aggiornamenti della piattaforma
  • Backup automatici
  • Monitoraggio della sicurezza
  • Risoluzione bug e supporto tecnico

Una manutenzione mensile di qualità costa tra i 300 € e i 1.000 € al mese. Per e-commerce mission-critical o molto personalizzati si arriva anche a 1.500 € mensili.

SEO e marketing per e-commerce Magento

Un sito Magento ben sviluppato deve essere ottimizzato per i motori di ricerca e supportato da una strategia di marketing. I costi principali sono:

  • SEO tecnica e on-page
  • Content marketing e blog
  • Campagne Google Ads, Meta Ads, email marketing
  • Configurazione strumenti di tracciamento

Un piano marketing efficace per Magento parte da circa 500 € al mese, e può arrivare a 2.000-3.000 € mensili in base al livello di attività promozionale.

Altri costi da considerare

Ci sono poi alcuni costi extra o nascosti che spesso non vengono considerati subito, ma incidono sul budget complessivo:

  • Formazione: Magento ha un’interfaccia professionale: è necessario formare il team interno per gestire prodotti, ordini e promozioni. La formazione può costare tra 500 € e 2.000 €, in base alla durata e al livello di supporto.
  • Debug e interventi correttivi: anche in siti ben realizzati possono emergere bug o conflitti tra moduli. È fondamentale avere un contratto di supporto attivo. In caso contrario, ogni intervento può costare dai 100 € ai 500 € o più a seconda della gravità.
  • Crescita del progetto: se l’e-commerce cresce, anche il sito andrà potenziato: nuovi moduli, miglioramenti UX, nuove integrazioni. È quindi importante prevedere un budget annuale di evoluzione, stimabile in almeno 2.000-5.000 € l’anno, per mantenere il sito aggiornato e competitivo.

Conviene investire in un sito Magento?

Magento è perfetto per chi cerca una piattaforma potente, scalabile e personalizzabile. I costi sono più alti rispetto a soluzioni più semplici come Shopify o WooCommerce, ma in cambio offre piena libertà di sviluppo e una gestione avanzata del catalogo e delle vendite.

Per aziende strutturate, con esigenze complesse o che puntano a vendere anche all’estero, Magento è un investimento strategico. L’importante è affidarsi a professionisti con esperienza sulla piattaforma.

Vuoi capire quanto può costare il tuo progetto in Magento?

Affidarsi a Magento significa investire in una piattaforma solida e scalabile, ma per ottenere risultati servono competenze avanzate.

Net Informatica può essere il tuo partner tecnologico di riferimento per lo sviluppo di e-commerce Magento. Nati nel 2006, abbiamo seguito Magento fin dai suoi esordi, maturando una conoscenza profonda e storica della piattaforma, fin dai suoi primi passi nel mondo dell’e-commerce.

Accompagniamo aziende strutturate e brand di rilevanza nazionale nella realizzazione di progetti digitali ad alte prestazioni, integrati con gestionali, magazzini e sistemi aziendali complessi.

Grazie a un team specializzato e alla nostra esperienza in ambiti B2B e B2C, siamo in grado di progettare soluzioni su misura, performanti e sicure, pronte per scalare e affrontare anche i mercati esteri.

Con noi, vai sul sicuro. Contattaci per una consulenza strategica e scopri come possiamo trasformare la tua idea in un e-commerce Magento solido, affidabile e orientato ai risultati.

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Qual è la differenza tra antivirus e firewall?

Tempo di lettura: 3 minuti

Nel mondo della sicurezza informatica, due termini vengono spesso confusi o utilizzati come sinonimi: antivirus e firewall. Sebbene entrambi siano strumenti fondamentali per proteggere i dispositivi e le reti aziendali, svolgono ruoli molto diversi. Comprendere questa differenza è essenziale per chiunque desideri difendersi in modo efficace dalle minacce digitali.

Cosa fa un antivirus?

L’antivirus è un software progettato per individuare, bloccare ed eliminare virus, malware, trojan, ransomware e altre minacce informatiche che si annidano all’interno del sistema. Il suo compito è reagire a infezioni già presenti o in fase di esecuzione.
Gli antivirus moderni funzionano grazie a una combinazione di tecniche:

  • Analisi tramite firme: confrontano i file con un database aggiornato di minacce conosciute.
  • Analisi comportamentale: individuano attività sospette anche se non ancora catalogate come virus.
  • Protezione in tempo reale: monitorano costantemente il sistema per bloccare le minacce prima che possano causare danni.

Un buon antivirus è indispensabile per ogni computer, soprattutto in ambito aziendale dove la posta elettronica, la condivisione di file e la navigazione web rappresentano vie d’accesso frequenti per malware e virus.

Cos'è, invece, un firewall e a cosa serve?

Il firewall, a differenza dell’antivirus, lavora “al confine” tra il dispositivo e il mondo esterno, regolando il traffico di rete in entrata e in uscita. Può essere software (installato sul computer) oppure hardware (un dispositivo fisico collegato alla rete aziendale).

Il suo ruolo è quello di filtrare le comunicazioni, impedendo l’accesso a connessioni non autorizzate o potenzialmente dannose.
Un firewall ben configurato permette di:

  • Bloccare intrusioni dall’esterno (come hacker o bot malevoli).
  • Impedire a programmi sospetti di comunicare con server esterni.
  • Limitare l’uso della rete secondo regole definite (ad esempio impedendo l’accesso a determinati siti).

Antivirus vs firewall: le differenze principali

Anche se entrambi rientrano nell’ambito della cybersecurity, antivirus e firewall agiscono in modo completamente diverso:

Antivirus

Firewall

Rimuove virus e malware già presenti nel sistema

Blocca connessioni sospette prima che raggiungano il sistema

Funziona principalmente all’interno del dispositivo

Funziona come barriera tra il dispositivo e la rete

Analizza file, programmi, attività del sistema

Analizza il traffico di rete in entrata e uscita

Reattivo: interviene quando rileva una minaccia

Preventivo: impedisce l’accesso non autorizzato

 

 

Perché è importante usare entrambi?

Molti utenti si chiedono se basti solo un antivirus o se un firewall possa essere sufficiente. La verità è che la sicurezza completa si ottiene solo combinando entrambi.
L’antivirus protegge il dispositivo da ciò che è già entrato o tenta di eseguire codice malevolo, mentre il firewall blocca le minacce prima ancora che arrivino al sistema.
In un contesto aziendale, questo approccio è ancora più cruciale. Le reti aziendali sono costantemente esposte a rischi: phishing, ransomware, attacchi DDoS, furto di dati sensibili. Per questo motivo è consigliabile:
• Utilizzare suite di sicurezza integrate con antivirus e firewall avanzati.
• Configurare correttamente il firewall aziendale per bloccare porte non necessarie.
• Affidarsi a professionisti in grado di monitorare costantemente il sistema.

Il suo ruolo è quello di filtrare le comunicazioni, impedendo l’accesso a connessioni non autorizzate o potenzialmente dannose.
Un firewall ben configurato permette di:

  • Bloccare intrusioni dall’esterno (come hacker o bot malevoli).
  • Impedire a programmi sospetti di comunicare con server esterni.
  • Limitare l’uso della rete secondo regole definite (ad esempio impedendo l’accesso a determinati siti).
Esempio pratico: come antivirus e firewall lavorano insieme

Immagina di ricevere una mail con un allegato sospetto. Il firewall potrebbe non bloccare l’email, perché non è una minaccia di rete, ma l’antivirus rileverà che il file è infetto.
Viceversa, se un malware tenta di inviare dati sensibili dal tuo computer a un server esterno, il firewall può intercettare quella comunicazione e bloccarla, anche se il file è già presente sul sistema.

La differenza tra antivirus e firewall sta nella loro funzione: uno agisce dall’interno, l’altro dall’esterno. Solo usandoli insieme puoi garantire una protezione solida contro le minacce informatiche, soprattutto in ambito aziendale dove i dati sensibili e la continuità operativa sono vitali.

Se non sei certo che la tua rete o i tuoi dispositivi siano adeguatamente protetti, o se desideri effettuare un check-up dello stato della tua cybersecurity, il nostro team informatico è a tua disposizione per valutare la situazione e implementare le soluzioni più adatte alla tua realtà aziendale.

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E-commerce

Quali moduli usare per le soluzioni di pagamento in Magento 2?

Tempo di lettura: 3 minuti

La scelta dei moduli di pagamento in un e-commerce basato su Magento 2 incide in modo diretto sulla percentuale di conversione e sulla soddisfazione del cliente. Mettere a disposizione metodi rapidi, sicuri e adatti a ogni preferenza è un fattore determinante per ridurre l’abbandono del carrello e garantire un’esperienza d’acquisto senza intoppi.

Magento 2 offre una base solida per gestire i pagamenti, ma spesso è necessario integrare estensioni professionali che ampliano le opzioni disponibili e semplificano la gestione degli incassi. Dalle soluzioni internazionali più diffuse fino ai gateway dedicati al mercato italiano, esistono moduli adatti a ogni esigenza e volume di vendita.

Perché investire in moduli di pagamento avanzati

I clienti si aspettano di poter scegliere come pagare, che si tratti di carte di credito, PayPal, bonifico o contrassegno. Offrire più alternative consente di intercettare un pubblico più ampio e aumentare la fiducia verso lo shop.

Un sistema di pagamento ben configurato su Magento 2 garantisce:

  • Transazioni rapide e protette con crittografia SSL.
  • Integrazione diretta con i circuiti bancari o i PSP più affidabili.
  • Automazione delle conferme d’ordine e aggiornamento dello stato pagamento.
  • Compatibilità con checkout one-page e mobile.

La selezione del modulo giusto dipende da diversi fattori: mercati di riferimento, volumi di transazioni, costi di gestione e preferenze dei clienti target.

I principali moduli per i pagamenti su Magento 2

Ecco una panoramica delle soluzioni più utilizzate e apprezzate dagli store Magento.

1. Stripe Payment

Stripe è uno dei gateway di pagamento più popolari al mondo. L’estensione ufficiale per Magento 2 consente di accettare pagamenti con:

  • Carte di credito e di debito (Visa, Mastercard, American Express, ecc.).
  • Wallet digitali (Apple Pay, Google Pay).
  • SEPA Direct Debit e altre modalità locali.

Punti di forza:

  • Configurazione rapida.
  • Compatibilità con 3D Secure.
  • Gestione automatica dei rimborsi.
  • Checkout integrato.

Modulo consigliato: Stripe Payments for Magento 2 – stripe.com

2. PayPal

PayPal è una soluzione quasi imprescindibile per qualsiasi e-commerce che voglia intercettare utenti abituati ai pagamenti rapidi. Magento 2 offre un’integrazione nativa, ma è consigliabile utilizzare il modulo ufficiale aggiornato per supportare:

  • PayPal Checkout.
  • Pagamento tramite carte.
  • Rateizzazioni con PayPal Pay Later.

Vantaggi:

  • Maggiore fiducia percepita dai clienti.
  • Protezione vendite integrata.
  • Semplicità di attivazione.

Modulo ufficiale: PayPal Magento 2 Extension – disponibile su Magento Marketplace.

3. Braintree

Di proprietà di PayPal, Braintree permette di accettare numerosi metodi di pagamento in un’unica soluzione:

  • Carte di credito.
  • PayPal.
  • Apple Pay, Google Pay.
  • Metodi locali (iDEAL, Giropay, ecc.).

Caratteristiche:

  • Supporto per pagamenti ricorrenti.
  • Gestione rimborsi e storni dal pannello Magento.
  • PCI Compliance semplificata.

Modulo: Braintree Payments per Magento 2.

4. Adyen

Adyen è particolarmente indicato per i grandi e-commerce che vendono su più mercati. Con un’unica piattaforma, puoi gestire:

  • Pagamenti con carte e wallet digitali.
  • Modalità di pagamento locali in oltre 150 valute.
  • Autenticazione 3D Secure.

Perché sceglierlo:

  • Reportistica avanzata.
  • Prevenzione frodi integrata.
  • Compatibilità con Magento 2 Commerce Cloud.

Modulo ufficiale: Adyen Payment Extension.

5. Amazon Pay

Amazon Pay offre un’esperienza di pagamento rapida e intuitiva sfruttando i dati già salvati negli account Amazon dei clienti.

Punti di forza:

  • Riduce l’abbandono del carrello grazie al checkout veloce.
  • Protezione antifrode Amazon.
  • Maggiore fiducia percepita.

Modulo ufficiale: Amazon Pay per Magento 2.

6. Mollie

Per chi desidera offrire un’ampia gamma di metodi di pagamento europei, Mollie è una scelta flessibile e apprezzata. Supporta:

  • Carte internazionali.
  • Klarna, Afterpay.
  • Bonifici e wallet digitali.

Caratteristiche:

  • Integrazione rapida.
  • Checkout personalizzabile.
  • Commissioni competitive.

Modulo: Mollie Payments for Magento 2.

7. Pagamenti per il mercato italiano

Se vendi principalmente in Italia, puoi integrare moduli di gateway bancari come:

  • Nexi XPay.
  • UniCredit PagOnline.
  • Banca Sella GestPay.
  • MyBank.

Queste soluzioni permettono di incassare pagamenti con carte e bonifici immediati, offrendo una modalità familiare agli utenti italiani

Consigli pratici per scegliere il modulo giusto

Non esiste un’unica estensione valida per tutti i progetti. La selezione va fatta considerando:

🔹 Il volume medio degli ordini: gateway come Adyen o Stripe sono ideali per grandi volumi, mentre PayPal è perfetto per progetti in fase di crescita.

🔹 Il mercato di riferimento: se vendi all’estero, prediligi soluzioni che supportano valute locali e metodi di pagamento diffusi nei Paesi target.

🔹 L’esperienza utente: verifica che il modulo offra un checkout fluido anche da dispositivi mobili.

🔹 Gli aspetti di sicurezza: assicurati che il gateway rispetti gli standard PCI DSS e supporti 3D Secure 2.0.

Integrare il giusto modulo di pagamento in Magento 2, infatti, è una scelta strategica che può incidere in modo decisivo sui risultati di vendita. Che si tratti di una piattaforma globale come Stripe o PayPal, o di un gateway bancario italiano, è fondamentale valutare attentamente le esigenze del tuo business e del tuo pubblico.

Se desideri un supporto per configurare le soluzioni di pagamento più adatte al tuo e-commerce e ottimizzare il processo di incasso, il nostro team è pronto ad aiutarti a creare un’infrastruttura sicura, scalabile e orientata alla conversione.

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Web Marketing

Accessibilità Web

Tempo di lettura: 3 minuti

Accessibilità web: cos’è, cosa dice la normativa e come rendere il tuo sito conforme

L’accessibilità dei siti web non è più un’opzione: è un requisito legale, etico e strategico.

Dal 28 giugno 2025 è entrata ufficialmente in vigore l’European Accessibility Act (EAA), la normativa europea che impone a una vasta gamma di aziende di rendere i propri servizi digitali accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.

Ma cosa si intende davvero per accessibilità digitale? E come si può verificare se un sito è conforme alle regole?

Cos’è l’accessibilità web

Un sito è accessibile quando può essere utilizzato da chiunque, indipendentemente da limiti fisici, sensoriali o cognitivi. Significa progettare pagine web, app e contenuti digitali in modo che possano essere navigati con una tastiera, letti da uno screen reader, compresi senza sforzo e fruiti senza barriere.

Un esempio? I testi alternativi alle immagini per chi non può vederle, i sottotitoli nei video per chi non sente, o un buon contrasto tra testo e sfondo per chi ha problemi visivi.

In Italia, si stima che quasi 13 milioni di persone abbiano una qualche forma di disabilità. Rendere accessibile il proprio sito non è solo un dovere normativo: è una scelta di inclusione, di responsabilità sociale, e anche un’opportunità per raggiungere un pubblico più ampio.

Cosa prevede la normativa sull’accessibilità digitale

In Italia, l’accessibilità è regolata da tempo. La Legge Stanca (Legge 4/2004) ha imposto requisiti agli enti pubblici, poi estesi nel 2020 ad alcune aziende private.

Il quadro si è ampliato con l’arrivo dell’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), che estende l’obbligo di accessibilità a:

  • Siti e-commerce
  • Servizi bancari online
  • App mobili
  • Dispositivi digitali connessi a Internet
  • Servizi di trasporto, ticketing, prenotazioni online

Dal 28 giugno 2025, questi soggetti devono essersi conformarsi agli standard WCAG 2.1, pubblicare una dichiarazione di accessibilità, e garantire un sistema per ricevere feedback dagli utenti. Il tutto sarà oggetto di monitoraggio e sanzioni, come previsto anche dalle linee guida AgID.

Come rendere il tuo sito accessibile: 10 aspetti chiave

Ecco una checklist dei principi fondamentali dell’accessibilità web, basati sulle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines):

  1. Testo alternativo per le immagini

Ogni immagine deve avere un alt text descrittivo. È fondamentale per gli screen reader e per chi non può visualizzare contenuti visivi. Se l’immagine è decorativa, l’attributo può essere lasciato vuoto (alt=””).

  1. Contrasto cromatico adeguato

Il testo deve essere leggibile per tutti. Il contrasto minimo raccomandato è 4.5:1 per il testo normale. Esistono strumenti gratuiti per verificarlo, ed è una delle prime cose che notano gli utenti.

  1. Navigazione da tastiera

Un sito accessibile si può esplorare anche senza mouse. È importante che ogni elemento interattivo sia raggiungibile con il tasto TAB e che ci sia un indicatore visivo del focus attivo.

  1. Struttura semantica del codice

Titoli, paragrafi e sezioni devono seguire una gerarchia logica (<h1>, <h2>, <h3>, ecc.). Questo aiuta i lettori di schermo e migliora anche la SEO.

  1. Compatibilità con screen reader

Usare correttamente ruoli ARIA, etichette e descrizioni consente ai software assistivi di “leggere” la pagina in modo comprensibile. Gli screen reader sono strumenti cruciali per utenti ciechi o ipovedenti.

  1. Form accessibili

Ogni campo deve avere un’etichetta chiara. Gli errori devono essere annunciati dallo screen reader e accompagnati da messaggi di aiuto visibili anche a chi ha problemi di percezione del colore.

  1. Contenuti multimediali con sottotitoli e trascrizioni

Video e audio devono avere sottotitoli sincronizzati, descrizioni audio o una trascrizione testuale, per essere fruibili da persone con disabilità uditive o visive.

  1. Testi scalabili

Gli utenti devono poter ingrandire il testo (fino al 200%) senza rompere il layout. Usa unità di misura relative (em, rem) e non dimensioni fisse in pixel.

  1. Evita elementi lampeggianti

Contenuti che lampeggiano più di 3 volte al secondo possono provocare crisi epilettiche. Se proprio devono esserci, devono essere disattivabili.

  1. Linguaggio semplice e chiaro

Scrivi testi comprensibili anche a chi ha difficoltà cognitive o parla italiano come seconda lingua. Se usi termini tecnici, spiegali. La chiarezza aiuta tutti, non solo chi ha una disabilità.

Come sapere se il tuo sito è accessibile

Esistono tool di analisi automatica (come Lighthouse, WAVE, AXE) che controllano codice, contrasto, struttura semantica e altro ancora. Ma il test più efficace resta quello con utenti reali, magari affiancato da un esperto in materia.

Molte aziende credono di essere in regola, ma in realtà trascurano aspetti fondamentali: form mal strutturati, video senza sottotitoli, o problemi di navigazione da tastiera possono compromettere l’intera esperienza utente.

Perché adeguarsi ora conviene

Rendere un sito accessibile non è solo un obbligo legale, ma anche una scelta di valore:

  • migliora l’usabilità per tutti
  • favorisce la SEO
  • rafforza la reputazione dell’azienda
  • evita sanzioni e reclami

In un contesto in cui l’Europa chiede alle imprese di rimuovere le barriere digitali, chi agisce in anticipo può trasformare un adempimento in vantaggio competitivo.

Vuoi sapere se il tuo sito è a norma? 

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Web Marketing

Perché scegliere la virtualizzazione dei server

Tempo di lettura: 3 minuti

La virtualizzazione dei server è una delle evoluzioni più importanti nell’ambito IT degli ultimi vent’anni. Oggi, aziende di tutte le dimensioni stanno progressivamente abbandonando le infrastrutture tradizionali basate su server fisici dedicati per adottare ambienti virtualizzati, più flessibili, economici e sicuri.

In sostanza, la virtualizzazione permette di creare più macchine virtuali (VM) all’interno di un unico server fisico, ciascuna con un sistema operativo e risorse proprie, come se fosse un server indipendente. Questo approccio consente di ottimizzare le risorse hardware e ridurre la complessità gestionale.

Perché sempre più imprese scelgono la virtualizzazione dei server? Quali vantaggi porta nella gestione dei sistemi informatici?

Riduzione dei costi operativi

Uno dei motivi principali che spingono le aziende verso la virtualizzazione è il risparmio economico. Con un’infrastruttura tradizionale, per far funzionare più applicazioni o sistemi operativi serve acquistare più server fisici. Questo comporta spese elevate non solo per l’hardware, ma anche per alimentazione elettrica, raffreddamento e manutenzione.

La virtualizzazione permette di consolidare più server in un’unica macchina fisica, abbattendo drasticamente i costi di acquisto e gestione. Anche l’impatto ambientale si riduce, grazie al minor consumo energetico e alla minore quantità di rifiuti elettronici prodotti nel ciclo di vita dell’hardware.

Maggiore efficienza e flessibilità

Con la virtualizzazione è possibile creare nuove macchine virtuali in pochi minuti, adattando l’infrastruttura ai cambiamenti aziendali senza acquistare nuovi dispositivi. Se serve più potenza, basta assegnare più risorse alla VM o spostarla su un host più performante.

Inoltre, è più semplice testare aggiornamenti o nuove applicazioni senza rischiare di compromettere i sistemi in produzione. Le macchine virtuali possono essere clonate, sospese e ripristinate con estrema rapidità, migliorando l’agilità operativa.

Continuità operativa e disaster recovery

La continuità operativa è una priorità per qualunque azienda che voglia garantire servizi senza interruzioni. Grazie alla virtualizzazione, si possono eseguire snapshot e backup completi delle VM in modo automatico.

In caso di guasto hardware, le macchine virtuali vengono riavviate su altri host con tempi di inattività ridotti al minimo. Questa capacità di “migrazione live” o ripristino rapido riduce il rischio di perdite economiche legate a fermi imprevisti.

Inoltre, molte soluzioni di virtualizzazione consentono di replicare VM in un altro data center o nel cloud, implementando strategie di disaster recovery più robuste ed economicamente sostenibili rispetto ai sistemi tradizionali.

Sicurezza e isolamento dei sistemi

La virtualizzazione offre vantaggi importanti anche dal punto di vista della sicurezza informatica. Ciascuna VM è isolata dalle altre: eventuali attacchi o malfunzionamenti rimangono confinati e non compromettono l’intero ambiente.
Questa segmentazione permette di gestire in modo più efficace i permessi, le policy di rete e le regole firewall per ogni macchina virtuale. È anche possibile creare ambienti di test separati da quelli di produzione, riducendo i rischi legati all’installazione di software o aggiornamenti non ancora certificati.

Supporto per sistemi legacy e modernizzazione graduale

In molti contesti aziendali è necessario continuare a far funzionare applicazioni obsolete, spesso fondamentali per la gestione interna. Con la virtualizzazione puoi ospitare sistemi legacy all’interno di VM dedicate, mantenendoli operativi senza dover conservare vecchio hardware difficile da reperire e mantenere.

Al tempo stesso, puoi modernizzare gradualmente l’infrastruttura, migrando i carichi di lavoro critici su sistemi aggiornati e più performanti.

Maggiore scalabilità

Una delle caratteristiche più apprezzate della virtualizzazione è la scalabilità. Quando l’azienda cresce, puoi aumentare la capacità dei server virtuali semplicemente assegnando più risorse fisiche o aggiungendo nuovi host al cluster.

Questo approccio modulare consente di pianificare gli investimenti in base all’effettivo utilizzo, evitando sprechi e garantendo sempre la disponibilità delle risorse necessarie.

Semplificazione della gestione e automazione

Le principali piattaforme di virtualizzazione (come VMware vSphere, Microsoft Hyper-V, Proxmox o KVM) offrono console centralizzate per monitorare e gestire l’infrastruttura da un’unica interfaccia.

È possibile controllare le prestazioni di ogni VM, programmare backup, pianificare aggiornamenti e distribuire carichi di lavoro in automatico tra i nodi disponibili. Questo riduce sensibilmente il tempo speso dal personale IT in attività ripetitive e permette di concentrarsi su progetti strategici.

Facilitare la transizione al cloud

La virtualizzazione è anche un trampolino di lancio verso il cloud computing. Una VM può essere esportata e avviata su ambienti cloud pubblici o privati con tempi e costi contenuti. In questo modo, l’azienda può realizzare infrastrutture ibride, combinando risorse locali e cloud in base alle esigenze operative e di budget.

Hai bisogno di un supporto esperto per scegliere la soluzione di virtualizzazione dei server più adatta alla tua azienda? Con NET INFORMATICA puoi contare su un team di consulenti qualificati, pronto ad affiancarti nella valutazione, progettazione e implementazione delle migliori tecnologie di virtualizzazione. Il nostro reparto informatico garantisce assistenza completa e personalizzata, aiutandoti a consolidare l’infrastruttura IT, ottimizzare le risorse e proteggere i tuoi dati con sistemi avanzati di sicurezza.

Affidati a chi ogni giorno accompagna imprese di ogni settore verso una gestione più efficiente e sicura dei propri sistemi informatici. Contattaci per una consulenza senza impegno: ti aiuteremo a trasformare la tua infrastruttura in un ambiente solido, performante e capace di crescere insieme al tuo business. Con NET INFORMATICA i tuoi server virtuali e i tuoi dati sono sempre in buone mani.

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Web Marketing

Cos’è e come funziona una campagna Demand Gen su Google Ads

Tempo di lettura: 3 minuti

Le campagne Demand Gen (Demand Generation) sono una tipologia di campagna pubblicitaria pensata per generare domanda e creare consapevolezza intorno a un brand o prodotto. L’obiettivo principale non è intercettare utenti che già cercano attivamente un prodotto o servizio, come avviene nelle campagne di ricerca su Google Ads, ma piuttosto stimolare l’interesse di un pubblico potenzialmente interessato, ancora prima che manifesti un’esigenza specifica.

La Demand Generation è una strategia di marketing che si concentra sulla costruzione del desiderio e della consapevolezza del marchio attraverso contenuti altamente visivi e coinvolgenti. Questo approccio aiuta le aziende a raggiungere clienti in target mentre navigano su piattaforme digitali, come YouTube, Google Discover e Gmail.

A differenza delle tradizionali campagne PPC basate sulle ricerche degli utenti, le campagne Demand Gen sfruttano il machine learning e i dati di comportamento per presentare annunci pertinenti alle persone giuste, nel momento giusto. Grazie all’integrazione con l’ecosistema Google, gli annunci Demand Gen vengono ottimizzati automaticamente per massimizzare il coinvolgimento e il tasso di conversione.

Dove vengono mostrati gli annunci Demand Gen?

Le campagne Demand Gen sfruttano tre principali piattaforme di Google:

  • YouTube: gli annunci possono apparire tra i video suggeriti o direttamente nei video che gli utenti guardano.
  • Google Discover: vengono mostrati nel feed Discover di Google, che suggerisce contenuti personalizzati in base agli interessi dell’utente.
  • Gmail: compaiono nella sezione “Promozioni” o “Social” della casella di posta degli utenti, simulando un’email promozionale.

Come funzionano le campagne Demand Gen?

Le campagne Demand Gen utilizzano il machine learning per individuare e coinvolgere il pubblico giusto attraverso contenuti visivi di impatto. Il funzionamento si basa su:

  1. Segmentazione del pubblico: Google sfrutta i segnali comportamentali degli utenti, come la cronologia di ricerca e le interazioni con i contenuti, per individuare potenziali clienti interessati.
  2. Formati annunci ottimizzati: le campagne supportano annunci con immagini e video per massimizzare il coinvolgimento.
  3. Ottimizzazione automatica: grazie all’intelligenza artificiale, gli annunci vengono ottimizzati in tempo reale per massimizzare le conversioni.
  4. Obiettivi personalizzabili: è possibile impostare obiettivi specifici come lead generation, traffico al sito web o aumento delle vendite online.

Vantaggi delle campagne Demand Gen

  • Se vuoi ottenere risultati con le campagne Demand Gen, segui questi passaggi:

1Definisci il tuo obiettivo

Prima di iniziare, stabilisci chiaramente il tuo obiettivo pubblicitario. Vuoi generare traffico, raccogliere contatti o aumentare le vendite? Questo influenzerà la strategia e l’impostazione della campagna.

2Scegli il pubblico giusto

Puoi targetizzare il pubblico in base a:

  • Segmenti personalizzati (utenti che hanno cercato determinate parole chiave su Google);
  • Interessi e abitudini di navigazione;
  • Pubblico simile (lookalike di utenti che hanno già interagito con il tuo brand).

3Crea annunci visivamente accattivanti

Utilizza immagini e video di alta qualità che catturino l’attenzione. Ricorda di inserire:

  • Un messaggio chiaro e diretto;
  • Una call to action efficace (es. “Scopri di più” o “Acquista ora”);
  • Contenuti in linea con l’interesse del tuo pubblico.

4. Monitora e ottimizza la campagna

Dopo il lancio, analizza le metriche di rendimento (CTR, conversioni, CPA) e ottimizza gli annunci regolando targeting, budget e formati.

Vantaggi delle campagne Demand Gen

Le campagne Demand Gen offrono numerosi vantaggi:

  • Espansione del pubblico: raggiungi nuovi utenti che potrebbero essere interessati al tuo prodotto;
  • Alto impatto visivo: utilizzo di immagini e video per aumentare il coinvolgimento;
  • Automazione e intelligenza artificiale: Google ottimizza le performance in tempo reale;
  • Multi-canale: copertura su YouTube, Gmail e Discover con un’unica campagna.

Perché scegliere le campagne Demand Gen e per quali attività sono ideali

Le campagne Demand Gen rappresentano una scelta strategica per le aziende che vogliono posizionarsi in anticipo nella mente dei consumatori e creare una connessione con il pubblico prima che emerga un’esigenza consapevole. Sono particolarmente efficaci per i brand che puntano sulla brand awareness, sulla fidelizzazione e sulla creazione di un’esperienza coinvolgente attraverso contenuti visivi.

Questa tipologia di campagna è ideale per settori in cui l’acquisto non avviene d’impulso, ma richiede un percorso decisionale più lungo, come la moda, la tecnologia, il lusso, l’automotive e il settore B2B. Ad esempio, un brand di abbigliamento di fascia alta può utilizzare una campagna Demand Gen per far conoscere una nuova collezione prima ancora che il pubblico la cerchi attivamente. Oppure, un’azienda SaaS può sfruttare questi annunci per educare il proprio pubblico sui benefici del software e influenzare la decisione d’acquisto nel lungo periodo.

Le Demand Gen sono anche perfette per le attività che vogliono ampliare la loro audience e testare nuovi segmenti di pubblico senza affidarsi esclusivamente alle ricerche dirette su Google. Grazie all’uso avanzato del machine learning, gli annunci raggiungono utenti con un alto potenziale di conversione, migliorando le performance complessive della strategia pubblicitaria.

Le campagne Demand Gen di Google Ads sono una soluzione potente per generare interesse e domanda attorno a un brand o prodotto. Sfruttando contenuti visivi coinvolgenti e l’intelligenza artificiale di Google, queste campagne permettono di raggiungere un pubblico più ampio e migliorare le performance pubblicitarie.

Vuoi avviare una campagna Demand Gen per la tua azienda? Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo aiutarti a ottenere risultati concreti con Google Ads!

Immagine di Enzo <br> Web marketing manager<br>  @ Net Informatica

Enzo
Web marketing manager
@ Net Informatica

Web marketing manager con focalizzazione su SEO, SEM, Inbound marketing e tutto ciò che gira intorno alla grande G di Google. Esperto in Google AdS, contribuisco alla strategia digitale, alle vendite ed al posizionamento in SERP di eCommerce, attività locali e aziende di diversa grandezza e settore.