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Ecommerce ai tempi del coronavirus

Tempo lettura: 3 minuti
Ecommerce ai tempi del coronavirus
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L’urgenza sanitaria che sta vivendo attualmente tutto il nostro territorio ma anche il resto del mondo, sta avendo delle pesanti conseguenze per quanto concerne le attività economiche di commercianti e dei complessi minori sempre a livello commerciale.

Ciò è accaduto pure per via degli enormi contenimenti inerenti gli spostamenti e che sono stati stabiliti tramite il “Decreto”. Difatti quest’ultimo pone delle riduzioni specifiche appunto per riuscire ad affrontare il “Coronavirus”.

In questa circostanza tante ditte stanno cercando dei rimedi alternativi in maniera tale da riuscire a supportare nel migliore dei modi i negozianti, offrendo la loro competenza ed esperienza nella realizzazione di soluzioni molto utili per condizioni molto difficili.

Le grandi “catene” di abbigliamento quindi devono tenere i loro esercizi commerciali chiusi.

Però in compenso favoriscono le compere “on line” mediante delle offerte assai vantaggiose e con un genere di propaganda dedicata prettamente al “#iorestoacasa”.

Le decisioni del “decreto” riguardanti il commercio “on line”

Il nuovo “Decreto Coronavirus” convalida il blocco delle operosità nel settore del commercio e, come primo acchito, potrebbe sembrare che vada a includere pure tutte quelle tipologie di attività senza alcuna differenza tra “on line” e “offline”. Ma concretamente non è così.

I portali “Ecommerce” possono continuare a svolgere la vendita a distanza degli articoli?

Andandosi quindi a basare sul contenuto del “Decreto” sembra logico sostenere che il “commercio” elettronico possa tranquillamente continuare a esplicarsi, in quanto in questo provvedimento son presenti un insieme di particolarità tra cui: “Commercio al dettaglio” di qualunque tipo di prodotto svolto tramite l’utilizzo di “internet”. Pertanto sono ferme le attività “commerciali” a esclusione degli “Ecommerce“.

In ogni caso anche per quella tipologia di “attività” che si occupa delle vendite “online” degli articoli al momento permesse, si andranno ad applicare le stesse misure protettive stabilite per le laboriosità produttive.

Ai lavoranti dovranno essere assicurati idonei livelli di salvaguardia mettendogli a disposizione tutti i congegni di sicurezza decisi dalla direttiva, assicurandogli conseguentemente e sempre l’aspetto tutelativo del loro stato di salute attraverso le dovute distanze.

Perfino gli “Ecommerce” più famosi che negli ultimi tempi (ancor più nelle zone maggiormente colpite dal “Coronavirus”) hanno notato un considerevole aumento delle loro vendite, per non rischiare un blocco totale del sistema e per garantire l’utilizzo di misure precise inerenti il distanziamento dentro i centri che si occupano della distribuzione hanno stabilito d’ intensificare unicamente le spedizioni dei beni primari e indispensabili.

Il negozio reale che è incluso tra quelle attività bloccate dal Decreto, fin quando non terminerà l’emergenza “Coronovirus” non potranno fare altro che dedicarsi al lavoro svolto mediante la vendita “online” della sua merce.

Però pure in questo caso bisogna tenere conto delle difficoltà e dei ritardi presenti nel lavoro riguardante le consegne come anche le spedizioni.

Difatti con questo evento eccezionale che stiamo vivendo, spesso ci si ritrova ad avere problematiche riguardanti l’invio dei pacchi: in molte zone particolarmente a rischio hanno limitato o perfino bloccato del tutto sia l’invio che l’arrivo di corrispondenza e quindi pure di “pacchi”.

Di conseguenza chi attua questa mansione deve prima informarsi bene sui luoghi che hanno questo ostacolo, in maniera tale da regolarsi per la scelta dei posti accessibili per le spedizioni.

Il lavoro dei “corrieri” è lecito durante i tempi del “Coronavirus”?

Le nuove dimensioni comunicate il “22 marzo” attinenti “l’epidemia del Covid-19” illustrano una lista delle attività che si possono continuare ad attuare liberamente.

Tra questi ci sono pure i servizi “postali”, i “corrieri” e il “magazzinaggio” come anche gli spostamenti dei trasporti.

Grazie a questi permessi i venditori hanno la grande opportunità di poter continuare il proprio lavoro di vendita attraverso i canali “online” che costituiscono un rilevante aiuto proprio per poter continuare a lavorare.

Ne consegue quanto sia importante un aspetto del genere durante questa difficile situazione creata appunto dal “Coronavirus”.

Così si avrà la possibilità di poter (seppur in maniera contenuta) far girare l’economia almeno nell’ambito concernente gli “Ecommerce”.

Aspetto che ora come ora risulta ancora più fondamentale, se si pensa a tutti quei lavoratori che invece son rimasti fermi e non possono lavorare.

Per via di questi blocchi (seppur indispensabili) in tanti infatti si stanno trovando in serie difficoltà economiche.

Ecco perché quanto risulta importante il fatto di poter svolgere la propria funzione lavorativa grazie al sistema degli “Ecommerce”.

In più la vendita “on line” di questi tempi è risultata un enorme supporto pure per i clienti, ancor più visto che hanno severe limitazioni per quanto riguarda le uscite.

Così potranno ricevere ciò che gli serve direttamente e comodamente a casa.

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